"Eravamo entusiasti di accogliere la sfida lanciata da Nokia. Utilizzando la corrente alternata alimentata da un trasformatore, abbiamo inviato oltre 200.000 V attraverso uno spinterometro di 300 mm, generando calore e luce simili a quelli di un fulmine. Il segnale è stato poi trasferito ad un secondo trasformatore di controllo, permettendoci di ricaricare il dispositivo", ha spiegato il Prof. Palmer. "Siamo rimasti sorpresi nel constatare come il circuito Nokia riuscisse in qualche modo a stabilizzare il rumore del segnale, permettendo alla batteria di ricaricarsi. Tale scoperta dimostra che i dispositivi possono essere caricati con una corrente che si propaga attraverso l'aria. Si tratta di un enorme progresso nello studio dei fulmini come fonte di energia naturale e del loro sfruttamento in quest'ottica", ha aggiunto.
"L'approccio a questo tipo di tecnologia rappresenta una novità assoluta non solo per Nokia ma per tutti i produttori di dispositivi mobili . In Nokia cerchiamo sempre di spingerci oltre i confini della tecnologia", ha dichiarato Chris Weber, Executive Vice President for Sales & Marketing. "Dobbiamo ricercare continuamente nuove modalità, sempre più efficienti dal punto di vista energetico, per migliorare i nostri prodotti e ci auguriamo che questo esperimento possa rivoluzionare il modo in cui ricaricheremo in futuro i nostri cellulari ".